Interagire con la vita del profondo blu: consigli e precauzioni
Valentina Cornacchione
Le immersioni attirano anche per questo motivo: interazione con specie “non terrestri”. Tutti sognano di accarezzare un animale marino nel suo habitat naturale, sentendosi parte di quei pochi fortunati a dire (e a volte anche a fotografare) di aver stabilito una connessione con la natura del mare, selvaggia e affascinante. Ma c'è di più: alla ricerca di un contatto uomo – animale c'è una precedente ricerca personale sull'ambiente che si andrà a visitare. Questo non solo alimenta la curiosità e l'entusiasmo, ma predispone ad una certa attenzione e sensibilità verso l'ambiente marino, atteggiamento di fondamentale importanza.
Immergendoci di più nell'argomento, ci sono alcune accortezze che ogni subacqueo dovrebbe tenere a mente: il mondo marino va rispettato e non sfidato. Un approccio amichevole e delicato lo si può avere con quasi tutti gli animali del mare, se si conoscono le loro caratteristiche comportamentali. In linea di massima gli animali più rischiosi sono la tracina, la razza, le meduse (alcune, non tutte) e i ricci di mare, giusto perché hanno alcune parti del loro corpo contenenti veleno o sostanze urticanti.
Difficilmente un animale attacca l'uomo improvvisamente, per farlo dovrebbe trovarsi in condizioni di difficoltà o sentirsi minacciato.

Fotografia di Claudio Sisto
Prendendo per esempio il polpo, quest'animale ha una grande intelligenza ed empatia, quindi è molto probabile che si riesca ad interagire con lui. A volte è proprio il polpo stesso ad allungare timidamente un tentacolo come per stringerci la mano e presentarsi. Ma attenzione, alla base di ogni rapporto umano o animale che sia, serve costruire un piccolo rapporto di fiducia. Gli animali intuiscono le nostre intenzioni e le nostre emozioni.
La murena è chiaramente indifesa davanti ad un subacqueo, ma non ha troppa paura. Infatti è un animale facilmente fotografabile, mettendo in mostra tutta la sua inquietante bellezza. Un po’ perché spesso è l’unica parte dell’animale che sbuca dalle rocce e un po’ perché viene tenuta sempre aperta mettendo in mostra i denti affilati, la bocca della murena cattura spesso l’attenzione di noi subacquei. Anche se il tenere la bocca spalancata può far pensare che la murena sia pronta ad attaccarci, in realtà la ragione alla base di questo comportamento è di natura completamente diversa. Mantenendo la bocca aperta infatti la murena facilita il passaggio di acqua attraverso le branchie e quindi la respirazione. É importante infatti tenere presente che le murene, come molti altri pesci, sono animali territoriali. Vivono all’interno di fessure presenti nelle rocce o nei reef, dalle quali fuoriescono solo di notte per andare a caccia.

Fotografia di Claudio Sisto
I delfini sono animali che rendono magica l'immersione. Curiosi, vivaci e intelligentissimi, sono loro a condurre il gioco. Possono affezionarsi, pericolosamente, tant'è che in Nuova Zelanda (dopo aver cavalcato l'onda del bagno con i delfini legata al turismo) è stato vietato il bagno con i delfini: l'interazione umana li stava uccidendo, poiché gli umani, con la loro voglia di interagire e giocare proprio come loro, iniziavano a disturbare la routine quotidiana di questi delfini, già classificati in pericolo di estinzione. Secondo il Dipartimento della conservazione del Northland della Nuova Zelanda, i visitatori “amavano troppo i delfini” e l'interazione umana stava avendo un impatto significativo sul comportamento, sul riposo e sull'alimentazione degli animali, causando un declino della specie. Da qui il divieto assoluto a tutti gli operatori turistici di proporre gite con il celebre «bagno con i delfini». I tursiopi di Bay of Islands trascorrevano ogni giorno l'86% delle ore di luce in presenza di almeno una barca. Per concedere loro maggiori spazi, il Dipartimento ha anche deciso di mettere un limite ai tour di avvistamento e osservazione di delfini e cetacei, riducendone sia la frequenza che la durata, per un massimo di 20 minuti a uscita.

Fotografia di Claudio Sisto
Insomma, per assicurarci di non disturbare il delicato equilibrio naturale della vita del mare, bisogna letteralmente mettere in atto la parola “amare”: custodire, proteggere, condividere, rispettare, lasciar liberi. L'amore non ha limiti né confini, sia mentali che soprattutto fisici.
Così deve essere per gli animali del mare.
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