Agosto, Caretta mia ora ti conosco
Valentina Cornacchione
• Quante Caretta sono venute a deporre le uova quest' anno?
Sono aumentate o diminuite rispetto agli altri anni? Il numero esatto è difficile saperlo, quest'anno i nidi individuati sono più di 160, ma essendoci anche nidificazioni non scoperte il numero è sicuramente più alto. L'arrivo della Caretta sulle nostre coste è da circa 5 anni in costante aumento, il 2020 possiamo definirlo eccezionale per il numero di nidi.
• Quante uova vengono deposte e quanto dura l'incubazione?
Non si può dare un numero esatto, normalmente possono deporre da una ventina di uova (la stessa tartaruga può deporre più volte a distanza di pochi giorni) fino ad un massimo di 120. Anche la durata dell'incubazione varia, è legata principalmente alla temperatura del nido: può andare dai 45 giorni con temperature medie giornaliere di 30-32°, fino ad arrivare a 65 giorni con temperature medie giornaliere di 26-28°. In qualche raro caso si è superato il 70° giorno.
• Qual è il mare italiano più colpito da questo fenomeno?
Più che mare possiamo dire le regioni maggiormente interessate: abbiamo la Sicilia e La Calabria al primo posto, a salire ci sono state nidificazioni in aumento in Campania, Lazio e Toscana, quindi tutta la fascia Tirrenica. Anche in Adriatico ci sono stati nidi, in Puglia e addirittura Marche, dove l'anno scorso una Tartaruga si è spinta fino a Pesaro per nidificare; ad oggi rimane il nido più a Nord del Mediterraneo.
• Questa migrazione può essere dovuta a fattori ambientali e/o antropici?
La tartaruga comune si sta spingendo sempre più a Nord in cerca di nuove zone dove nidificare per due motivi: il primo è senza dubbio l'aumento delle temperature dei nostri mari, favorendo così la "migrazione"; il secondo è l'azione antropica invasiva dell'uomo che tende ad occupare sempre più, con le proprie attività, le zone di normale nidificazione, costringendo questi animali ad un cambio delle loro abitudini.
• Cosa bisogna fare se si avvista una caretta deporre le uova?
Le deposizioni avvengono quasi sempre di notte, periodo in cui i predatori sono meno attivi. Se ci si dovesse imbattere in una tartaruga mentre sta deponendo la prima cosa è non disturbarla, mantenersi a debita distanza (almeno 5 metri), non mettersi nel suo campo visivo, restare alle sue spalle, non scattare foto con flash o illuminarla, aspettare che la tartaruga sia rientrata in acqua. L'unica cosa che possiamo fare intanto è chiamare la Guardia Costiera digitando il numero blu 1530 ed eventualmente delimitare la zona a debita distanza dal punto di deposizione con strisce sulla sabbia per facilitare il ritrovamento.

Attualmente la Caretta è considerata dalla IUCN (Unione Intenazionale pe la Conservazione della Natura, ndr) come specie in "pericolo" a livello regionale e globale, è protetta da diverse normative internazionali e da diverse convenzioni come la Convenzione di Barcellona entrata in vigore nel 1978 e ratificata dall'Italia nell'anno successivo: prevede misure di protezione e conservazione, vietando la cattura, commercio e il disturbo durante i periodi di riproduzione. In Italia manipolare tartarughe o sottrarre uova dal nido è un reato penale.
• Ci sono attività che fate nelle scuole per sensibilizzare i giovani?
Certamente, Sea Shepherd da diversi anni attraverso il "progetto scuole" si propone di entrare in contatto con le future generazioni cercando di sensibilizzarle ad un maggior rispetto del pianeta e di tutte le creature che lo popolano. Portiamo avanti programmi adatti ad ogni grado, dalle elementari alle superiori, ultimamente anche negli asili. Il nostro obiettivo è di far capire che ogni nostra azione corrisponde ad una reazione più o meno impattante sull'ambiente in cui viviamo. Per conoscere questo ed altri progetti, invito a visitare il nostro sito: seashepherd.it
