Il Tevere e la ciclica moria dei pesci

26 agosto 2021 - News - Commento -

Claudio Sisto / Valentina Cornacchione - Foto redazione

Ed eccola puntuale come ogni estate dopo copiosi temporali la classica moria dei pesci adulti nel fiume Tevere.
Come lo scorso anno l'anossia provocata dai forti temporali, sancisce il fine vita di alcune specie ittiche nel fiume romano.
Nulla di eccezionale purtroppo se non la carenza idrica che comporta l'abbassamento dei livelli di ossigeno nelle acque tiberine, e la forte pioggia contribuisce alla completa eliminazione del prezioso gas. Questi i noti tristi risultati.


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Come avevamo riportato quasi esattamente un anno fa QUI , la morìa è ciclica: "questo fenomeno si inasprisce dopo forti acquazzoni, poichè la pioggia porta nel fiume le sostanze depositate ai margini, come agenti inquinanti, fertilizzanti e pesticidi, alcuni dei quali aumentano la quantità di sostanze nutritive per le alghe, facendole proliferare ancora di più. Inoltre quando queste muoiono, decomponendosi determinano una maggiore attività batterica; aumenta così il consumo globale di ossigeno, e la mancanza di quest'ultimo (ripetiamolo) provoca alla lunga la morte dei pesci."


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In foto le macchie iridescenti di idrocarburi sull'acqua, prodotto del dilavamento stradale.

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