di Valentina Cornacchione, fotografie di Claudio Sisto
Cosa è necessario sapere in (dolce) attesa di tornare nel blu
Abbiamo parlato qualche tempo fa qui di come il ciclo mestruale potrebbe influenzare le immersioni subacquee nelle donne, considerando ritenzione idrica, ipersensibilità al freddo e instabilità neurovegetativa dei fattori che potrebbero aumentare il rischio di MDD (Malattie Da Decompressione). Nonostante ogni corpo reagisce a questa fase della vita a modo suo, non ci sono differenze tra uomo e donna per ciò che riguarda le controindicazioni ad immergersi.
Anche se non sembra esserci formalmente un aumento di sensibilità agli incidenti da decompressione durante il ciclo (anche se ci sono dei dubbi per quanto riguarda la prima parte del ciclo) o durante l’assunzione della pillola anticoncezionale, sappiamo che molti dei sintomi che una donna accusa durante un ciclo particolarmente doloroso o abbondante sono dei fattori predisponenti alla MDD: stanchezza generale, sonno, stress, antecedenti patologici.
Se si tratta di una gravidanza invece, il gioco cambia “purtroppo”: durante questo periodo è certa l’esistenza dei rischi sia per la madre che per il feto, per quest’ultimi sono previsti rischi così importanti da produrre gravi malformazioni o addirittura la morte intrauterina. Quindi la gravidanza non autorizza la pratica dell’immersione subacquea.
Oltre a dirlo uno studio condotto anni fa in Francia da Jean – Louise Ducassé, da cui stiamo traendo le informazioni, lo dicono anche i testi di giurisprudenza: si ammette che la gravidanza sia una condizione che controindica l’immersione subacquea.


