Kamchatka: disastro ambientale, morti il 95% degli animali marini e surfisti con sintomi preoccupanti

08 ottobre 2020 - Ambiente - Commento -

Kamchatka (Russia): disastro ambientale, morti il 95% degli animali marini e surfisti con sintomi preoccupanti

Redazione

Un inquietante mistero su cui si sta cercando di fare chiarezza, la terribile strage di fauna marina che interessa  la spiaggia Khalatyr, popolare meta di surfisti, e la Baia Avacha, entrambe affacciate sull'Oceano Pacifico.

Una distesa di carcasse di foche, polpi, ricci di mare, granchi e pesci ricoprono da diversi giorni le coste della lontana penisola russa, facendo ammontare la percentuale di animali marini uccisi al 95%. Grazie alle Greenpeace sappiamo che sono stati trovati livelli di prodotti petroliferi quattro volte superiori la norma e 2,5 volte più fenolo.

Lo scienziato Ivan Usatov afferma che durante le immersioni (da cui il sommozzatore ha riportato diverse ustioni chimiche) hanno riscontrato la morìa degli organismi addirittura fino a 10-15 metri di profondità, aggiungendo che la morte di questi organismi ucciderà anche i pesci che se ne nutriranno. 

Dai video si nota in maniera molto inquietante come il colore e la densità dell'acqua sia mutata in seguito a questo disastro, ma c'è di più: il direttore di una delle principali scuole di surf della penisola, Anton Morozov, da tre settimane stava denunciando che i surfisti avevano iniziato a presentare strani spiacevoli sintomi, che comparivano anche senza il contatto con l'acqua. I sintomi sono per di più bruciore agli occhi, mal di gola e vomito, provocati dall'avvelenamento causato dall'insolito odore del mare.

Al momento non ci sono colpevoli certi, ma gli esperti ipotizzano che il disastro possa essere stato causato da una fuoriuscita di eptile, un carburante per missili estremamente tossico, da una delle tante installazioni militari presenti in Kamchatka. Seguiranno indagini più approfondite.

Condividi 
Post precedente Post successivo