L' abbraccio incondizionato del mare
Valentina Cornacchione


Durante il mese di agosto si è svolto un corso Open Water Diver di notevole formazione culturale ed educativa per la subacquea: ha visto partecipare 20 allievi di cui almeno il 70% erano persone con disabilità.
Il progetto, chiamato "Open Water" ed organizzato dalla Zarapoti Cooperativa Sociale appoggiata presso il Lido Valentino di Giovino, (quartiere di Catanzaro Lido) con l’ausilio della Scuola subacquea Lo Squalo e patrocinato dall’ Assessorato alle Attività Sociali del Comune di Catanzaro (che ha reso possibile la partecipazione gratuita ai corsisti), si è posto come obiettivo generale di dare la possibilità a tutti di realizzare il sogno dell’immersione e della scoperta dei fondali marini, ma anche di creare una cultura di difesa e rispetto della natura e di quanto ci circonda.

La subacquea rappresenta uno degli sport inclusivi per eccellenza, ma purtroppo mancano sul territorio strutture che offrono iniziative in tal senso. Lo sviluppo delle metodologie, delle tecniche e delle attrezzature, consentono oggi un più semplice approccio all’attività subacquea a tutte le persone, indipendentemente dall’essere eventuali portatori di disabilità specifica.
Fin dall’inizio si è prevista, necessariamente, una quota di partecipazione destinata a subacquei disabili, ma anche a ragazzi con problematiche sociali, che hanno svolto il corso con i necessari permessi del Giudice di Sorveglianza del carcere minorile di Catanzaro.


Si sono incontrate non poche difficoltà nel coinvolgimento dei disabili, difficoltà derivanti per lo più da un approccio negativo da parte delle famiglie all’attività, dove spesso si ritengono i famigliari disabili non adatti allo svolgimento della subacquea.




Infine, riteniamo che affiancare questi ragazzi con situazioni di vita particolare a questa attività acquatica sia di fondamentale importanza, poichè la fascia d' età coinvolta in questo corso abbraccia un periodo della vita delle persone molto sensibile in cui si è molto propensi all'apprendimento ma anche, spesso, molto fragili. Così facendo li si arricchisce non solo di esperienze formative e divertenti sul campo, ma anche di fiducia nelle proprie capacità e quindi di autostima.
Speriamo vivamente che questo progetto prosegua, e che l'amore e l'educazione per il mare bagni i cuori e le menti di chi si interessa a questa affascinante esperienza.
Le fotografie sono a cura di Francesco Turano
