Dolomiti: la barriera corallina a 3000 metri sopra il mare

18 febbraio 2021 - Ambiente - Commento -

La storia di un mare in montagna

Claudio Sisto, Valentina Cornacchione

Si sa, c'è chi oggi preferisce il mare alla montagna e viceversa. Ma quanti sanno che quello che ora si trova a metri e metri sopra il livello del mare, una volta ne faceva parte?

Per comprendere questo fenomeno così potente quanto affascinante, basta spostarsi sulle Dolomiti.

35 milioni di persone all'anno visitano le Dolomiti, ma chissà quanti di loro sanno che stanno camminando su un'antica barriera corallina fossile. 

Quelle imponenti e maestose cime famose in tutto il mondo, altro non erano che una grande barriera corallina di un antico mare tropicale, 240 milioni di anni fa.

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Patrimonio dell'Umanità, sono un vero e proprio laboratorio a cielo aperto per comprendere il respiro degli oceani,

La roccia che compone le dolomiti è un composto di scheletri calcarei di organismi marini, ed è ricca di anidride carbonica.

240 milioni di anni fa, l'area dolomitica sprofondò nell'antico mare tropicale, dando il via alla formazione delle barriere coralline, definite alcune tra gli esseri viventi più antichi del pianeta per la loro grande capacità di rigenerarsi negli anni (parliamo di tempi molto lunghi, impercettibili all'uomo).

Infatti le Dolomiti ci mostrano come nasce, cresce e muore una barriera corallina senza l'intervento dell'uomo, mostrano di cosa sono capaci i microorganismi marini e i coralli, impiegando quantità immense di anidride carbonica e regalando la vita sul Pianeta Terra.

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Di fronte a tanta bellezza si può solo che rimanere affascinati di come la natura, nonostante tutti i cataclismi che ha vissuto, sia sempre riuscita a far prevalere la vita. Infatti le Dolomiti anticamente furono spesso sconvolte da eruzioni vulcaniche, nonostante questo i sedimenti vulcanici furono le nuove basi per ulteriori organismi viventi. 

Nella Gola del Bletterbach possiamo vedere il luogo in cui milioni di anni fa queste scogliere preistoriche iniziarono a crescere e nelle sue rocce oggi si può leggere la storia di milioni di anni fa. Sono ben visibili sedimentazioni marine con conchiglie, chiocciole e ammoniti, esseri viventi che popolavano quell'antico mare.

Un fenomeno simile possiamo ritrovarlo attualmente nell'l’isola di Montserrat, nelle piccole Antille del Mare dei Caraibi, dove nel 1995 il vulcano che ha dato origine all'isola si è svegliato ricoprendo di cenere la capitale ma anche le barriere coralline che si estendevano lungo la costa dell’isola.

Qui oggi piccoli coralli stanno costruendo le basi per nuove colonie, millimetro dopo millimetro a dimostrazione dell’incredibile capacità della natura di rigenerarsi.

A guardare le Dolomiti oggi, nella loro alternanza di rocce irte e spigolose e di pascoli erbosi, mai si direbbe che un tempo erano parte di una barriera corallina. A trasformale come sono oggi sono stati terremoti, episodiche esplosioni vulcaniche e relativi depositi, erosioni legate agli agenti atmosferici e ai piani di debolezza insiti nelle rocce.

Tutto ciò oltre ad essere affascinante, ci dimostra ancora una volta l'assoluta importanza del mare e del suo ecosistema, in particolar modo delle barriere coralline che oggi sono in estrema sofferenza a causa dell'inquinamento prodotto da noi esseri umani.

Su due respiri che facciamo, uno ce lo regala la barriera.


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