La pesca sta distruggendo gli ecosistemi marini

23 giugno 2022 - Ambiente - Commento -

Articolo di Marta Bello

Qual è l'impatto della pesca sugli ecosistemi? Ce lo raccontano Le Blue Rebels. Sono scese in piazza a Palermo per chiedere un sistema alimentare a base vegetale in occasione della Giornata Mondiale dei Diritti degli Animali e dell'Ambiente.

Palermo, 05 giugno 2022: In occasione del NARD - National Animal Rights Day - e della Giornata Mondiale per l’Ambiente, gli attivisti di Animal Rebellion Palermo sono scesi nelle principali piazze della città per commemorare le vite degli animali uccisi ogni giorno dalla pesca e dagli allevamenti ittici, e per ribadire che la transizione ecologica deve tenere conto di una transizione equa e sostenibile del sistema alimentare.


Essendo Palermo una città di mare ci siamo focalizzati sulle attività di pesca e l’abbiamo fatto attraverso una performance che prevede la presenza delle Blue Rebels. Esse rappresentano la vita negli oceani e nei mari, minacciata dall’inquinamento e dalle sfruttamento delle attività umane. La performance prevedeva dei momenti in cui le figure delle Blue Rebels venivano catturate con una rete - recuperata nei giorni precedenti al molo Sant’Erasmo di Palermo - da una figura che rappresentava un pescatore.

L’obiettivo dell’azione era comunicare ai passanti la quotidiana sofferenza dei pesci e delle creature marine, ma anche il fatto che i pescatori non ricevono aiuti da parte dello stato per trasformare la loro attività in una più sostenibile e rispettosa nei confronti degli ecosistemi marini. In alcuni momenti, invece, gli attivisti sono intervenuti portando alla luce la stretta correlazione che esiste tra crisi climatica e l’attuale sistema alimentare basato sulle proteine animali.



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Tra i tanti cartelli esposti c’era anche uno dal messaggio chiaro e semplice: "ABBIAMO 7 ANNI E 47 GIORNI PER TRASFORMARE IL SISTEMA ALIMENTARE IN UNO A BASE VEGETALE".
Tale stima di tempo rappresenta il Climate Clock, un’iniziativa basata sulla scienza volta a calcolare il tempo che rimane per agire e arrestare l’innalzamento della temperatura media globale sopra la soglia critica di 1,5° rispetto al livello pre-industriale.


Animal Rebellion Italia è un movimento sociale che richiede la fine dell’allevamento di animali e della pesca per una transizione verso un sistema alimentare giusto e sostenibile a base vegetale, onde fermare l’estinzione di massa e scongiurare il collasso sociale ed ecologico.

Nel corso della giornata, una attivista di Animal Rebellion Italia ha dichiarato:Non possiamo andare avanti così: questo sovrasfruttamento delle risorse terrestri sta già causando una catastrofe ecoclimatica che coinvolge le nostre vite. Non c’è dunque più tempo da perdere: bisogna cambiare radicalmente il sistema economico e produttivo tenendo conto le esigenze di tutti gli esseri viventi sul pianeta”.

Infatti, la scienza parla chiaro: l’industria zootecnica e ittica hanno un considerevole impatto negativo. Se vogliamo salvare il mare, dobbiamo smettere di mangiarlo.



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(L'urlo del mare che chiede aiuto).

Si stima che l’industria zootecnica:

  • produca dal 18% al 51% dei gas serra globali, anche a causa di diverse attività come il disboscamento e le coltivazioni di mangimi per animali;
  • consumi risorse sufficienti a sfamare tre volte l’intera popolazione umana;
  • sia causa di più del 60% delle nuove malattie emergenti di origine zoonotica.

Per quanto riguarda l’industria ittica invece i numeri sono ben più alti e altrettanto disarmanti:


  • il 10% di tutti i rifiuti presenti nei nostri mari siano reti da pesca (peso dei rifiuti totali: 640.000 tonnellate).
  • l’86% delle macroplastiche presenti nell’Oceano Pacifico settentrionale siano costituite da reti da pesca
  • la pesca a strascico produca in media ogni anno 1 miliardo di tonnellate di CO2, tanto quanto il traffico aereo mondiale
  • la pesca a strascico provochi gravi danni alla biodiversità raccogliendo qualsiasi esemplare, tra cui pesci il cui commercio è vietato. Oltre 60 specie di squali vengono catturate dallo strascico, e una volta impigliati nelle reti, muoiono.

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