di Valentina Cornacchione, Andrea e Marco Spinelli / fotografie di Missione Euridice
Anche le reti fantasma rilasciano (ovviamente) le microplastiche
Novità dal fronte Missione Euridice: durante il lavoro di documentazione e studio delle reti fantasma nel Golfo di Cefalù condotto dai fratelli Marco e Andrea Spinelli, insieme alla loro squadra, sono stati analizzati gli elementi adiacenti, come sabbia e rocce, alle reti fantasma poi rimosse.
Ecco il resoconto dello studio:
Abbiamo i primi risultati delle analisi riguardanti le microplastiche. Durante Missione Euridice abbiamo prelevato, dai siti contaminati dalle reti fantasma, dei campioni di sedimento e substrato duro (sabbia e rocce superficiali) per valutare l’eventuale rilascio e accumulo di microplastiche.
Dopo le analisi svolte da Dyana Vitale presso il laboratorio di contaminanti ambientali del centro di ricerca sulla desertificazione (Università di Valencia), possiamo confermare la presenza di microplastiche rilasciate dalle reti fantasma a distanza di anni.
Per secoli le reti da pesca ed il materiale utilizzato nel settore ittico sono stati prodotti utilizzando materie prime naturali, come fibre di tessuto, e solo a partire dagli anni ’50 del secolo scorso la produzione di prodotti in plastica ha rimpiazzato quelli naturali. C’è urgente bisogno di leggi che regolino standard minimi di manutenzione, sostituzione e riciclo delle reti sintetiche nell’industria ittica.





