Redazione / Fonte e foto ANSA
Studio Cnr-Enea censisce 100mila specie, selezionate 15
ROMA, 26 GEN - Nasce il primo database dei pesci 'sentinella' del cambiamento climatico nel Mar Mediterraneo.
Un gioco di squadra non solo tra istituti di ricerca, ma anche tra comunità locali, in particolare pescatori e centri di immersione. Sono 7 le specie autoctone selezionate dallo studio, per l'ampia distribuzione, la sensibilità alle condizioni di temperatura e per la facile identificazione come il pesce serra e il barracuda mediterraneo; otto, invece, sono quelle esotiche provenienti dal Mar Rosso dal pesce palla maculato al pesce flauto.
"Grazie a un campionamento durato 13 anni sono stati censiti oltre 100 mila esemplari delle 15 specie target, in oltre 3 mila aree di sette Paesi del bacino del Mediterraneo - spiega Federica Pannacciulli, responsabile del Laboratorio Enea di Biodiversità e Servizi Ecosistemici - le più rappresentate sono le specie autoctone donzella pavonina e salpa. Al momento quelle esotiche sono concentrate nel settore orientale del Mediterraneo dove il fenomeno del riscaldamento è particolarmente accelerato, come l'area a sud di Creta (+1,65 °C); ma il loro numero è destinato a crescere nei prossimi anni per l'aumento della temperatura provocato dai cambiamenti climatici". Con circa 700 specie ittiche e un tasso di riscaldamento circa 3 volte più veloce di quello dell'Oceano, il Mediterraneo è un hot-spot sia di biodiversità sia del cambiamento climatico. "Queste metodiche ci consentono di monitorare in modo semplice e coordinato alcuni effetti dei cambiamenti climatici sugli ecosistemi costieri del Mediterraneo", conclude Ernesto Azzurro. (ANSA).
