Una soluzione alle microplastiche esiste, ed è un accessorio per la lavatrice

29 gennaio 2021 - Ambiente - Commento -

Guppyfriend bag, la borsa che cattura davvero le microplastiche

Valentina Cornacchione

Andando avanti con i preparativi per il nostro viaggio per il Progetto Tyrrhenia, mi sono imbattuta, grazie ai social, nel negozio NATURALmente sostenibile, il primo negozio sostenibile in Sardegna specializzato in prodotti etici e a basso impatto ambientale.

Curiosando, ho trovato il prodotto protagonista di questo articolo: la Guppyfriend washing bag.

Perchè è importante conoscere l'azione subdola delle microplastiche:

le microplastiche non sono altro che dei pezzettini frutto del deterioramento della plastica. Con l'azione dei raggi uv, dell'acqua e nel sale (prendendo in esempio il mare), la plastica si deteriora in piccoli frammenti porosi, che hanno la capacità di assorbire le sostanze chimiche dell'industria e dell'agricoltura.

Tutto ciò rende le microplastiche delle vere e proprie pillole di veleno, poichè si è visto che plancton e larve di plancton ne ingeriscono a volontà, entrando così inesorabilmente nella catena alimentare (anche nella nostra, ebbene sì).

Quindi è chiaro che meno plastica (e conseguentemente microplastica) circola nelle acque, più anche noi ne gioveremo in salute.

Nonostante il problema della plastica sia fuori controllo (e in parte è vero) e che fermarne l'uso sembri un'impresa impossibile, NATURALmente ci dimostra che non è così.

Oltre a vendere prodotti per la cosmesi e per la cura della persona, per la casa e tanto altro a bassissimo impatto ambientale, la Guppyfriend bag è il prodotto (testato dalla sottoscritta) che ferma le microplastiche perse dai capi sintetici quando li laviamo in lavatrice.

Così Giulia e suo marito (i gestori del negozio) hanno ascoltato il nostro progetto e le nostre intenzioni, e con estrema gentilezza ci hanno fatto provare la borsa, perchè noi non vogliamo solo condannare la plastica, ma anche consigliarvi validissime soluzioni per contrastarla e ridurla drasticamente.

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Com'è fatta la Guppyfriend washing bag:

La borsa, composta di una lampo in acciaio e di un corpo di poliammide 6.6 (non trattato, non tinto e senza additivi) è grande 50x74cm.

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Ha una trama tale che filtra e raccoglie i pezzettini di fibre sintetiche (partendo dal presupposto che ogni indumento  e tessuto perde delle fibre, le più nocive sono quelle di poliestere, acrilico e nylon) che vengono rilasciate durante i lavaggi.

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Grazie alla sua composizione, questa borsa è utile anche a ridurre la rottura e la perdita delle fibre degli indumenti, aumentandone così la durata.

Le fibre così, nella borsa, tendono a depositarsi maggiormente agli angoli.

Riassumendo quindi le qualità della Guppyfriend bag:

- è ad un costo onestissimo;

- è facile e pratica;

- è durevole;

- protegge i capi e l'ambiente;

- riduce notevolmente il rilascio di microplastiche negli scarichi d'acqua durante i lavaggi in lavatrice.

Risultati: inquietantemente soddisfacenti

Queste sono le fibre sintetiche (analizzando solo una minima parte della borsa) che ho fotografato:

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In conclusione, noi come magazine e come fotogiornalisti subacquei amanti del mare, non possiamo e non dobbiamo restare fuori dall'argomento plastica, poichè è impossibile parlare di subacquea senza parlare di educazione ambientale e marina.

Noi subacquei soprattutto, nel mare (e nella plastica) ci sguazziamo dentro. Siamo noi ad avere il compito di portare in superficie questi problemi, e noi come Rivista abbiamo il compito di valorizzare e pubblicizzare chi, facendone un bellissimo progetto di vita, combatte ogni giorno l'uso smodato della plastica proponendo valide alternative accessibili a tutte e tutti.

E poi diciamocelo, i colori più soft del legno, dei prodotti e delle setole naturali unite al contrasto freddo dell'acciaio sono così belli.

Se non ci credete, andate a trovare a Cagliari o online NATURALmente.

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