IL TITANO AFFONDA, DI NUOVO …

24 giugno 2023 - News - Commento -

Massimiliano De Cristofaro

È quasi terminata la fase della critica senza frontiere, personalmente ho atteso qualche giorno prima di lanciarmi in un articolo avventura che avrebbe solo colorato il web con ulteriori ipotesi e astruse teorie. 

Oggi, in coscienza, proverò a scrivere sull’argomento. 

Chi di noi non conosce la storia del Titanic? 

Il Titanic è stato un transatlantico britannico della classe Olympic, naufragato nelle prime ore del 15 aprile 1912, durante il suo viaggio inaugurale, a causa della collisione con un iceberg. 

Una collisione dovuta all’ignoranza, all’imperizia, all’inesperienza, all’incapacità di arrendersi quando si ha la percezione del rischio, anche minima. 

È vero, quello del Titanic è stato un disastro che si poteva evitare ma non è stato evitato. È pur vero però che, senza pionieri, senza tragiche morti ed incidenti fatali non c’è scoperta, non c’è avanzamento verso lande inesplorate. 

Cos’è un pioniere? È colui che apre una via agli altri, esplorando regioni sconosciute e insediandosi in esse, in modo da consentire nuovi sbocchi all'attività umana. I pionieri esistono da sempre in tutti i campi, automobilismo, volo, subacquea, navigazione, informatica, speleologia, scalate, alpinismo … E a noi piacciono i maledetti pionieri perché fanno ciò che vorremmo fare noi ma che non abbiamo il coraggio di fare! Ivo Viscardi, pioniere del volo, testa per primo un paracadute militare che si chiude manualmente per scendere più veloce, Tenzing Norgay ed Edmund Hillary conquistano per primi l'Everest, compiendo un passo fondamentale nella storia dell'alpinismo, Patrick de Gayardon de Fenoyl, paracadutista francese, tra i massimi rappresentanti di "paracadutismo acrobatico", pioniere della tuta alare. 

E Felix Baumgartner, lanciatosi nel vuoto dall’altezza di 39.045 metri? Tutti a guardare lassù, seduti comodi in prima serata su Canale 5 per l’appuntamento con "Lo Show dei Record", il programma dei primati del Guinness World Records … Quando tutto va bene non esistono commenti, quando qualcosa va male, si scatena il classico lancio popolare di frutta e verdura agli attori che hanno recitato male la loro parte. 

Così è accaduto in questi giorni con il Titan, minisommergibile ideato e prodotto dalla Ocean Gate Inc. Ocean Gate Inc. è una società americana fondata nel 2009 -da Stockton Rush e Guillermo Söhnlein- che progetta e realizza sommergibili con equipaggio per il turismo, l'industria, la ricerca e l'esplorazione. Ocean Gate Inc., con i suoi progetti, intendeva rendere l'esplorazione subacquea più economica e accessibile ai cittadini privati, in modo simile a come Blue Origin di Jeff Bezos e SpaceX di Elon Musk hanno tentato di ridurre i costi dei voli spaziali. 

Com’è fatto il Titan? Ocean Gate Inc. dopo il Cyclope 1, nel 2013 ha iniziato a sviluppare un sommergibile (nome Cyclope 2) con scafo composito in fibra di carbonio e titanio in collaborazione con l'Applied Physics Lab (APL) dell'UW e nel 2017, firma per la costruzione dello scafo con la Spencer Composites di Steve Fossett, già produttrice dell’aereo sottomarino Deep-Flight Challenger, un vero e proprio veicolo da immersione profonda, un sottomarino per una persona, con piena capacità di profondità oceanica. Pensate, Deep-Flight Challenger, dopo la morte di Fossett è stata acquisita dalla Virgin Oceanic di Richard Branson, che aveva annunciato l'intenzione di progettare ben cinque immersioni nei punti più profondi degli oceani, tuttavia, Deep-Flight ha rifiutato di approvare il piano perché il velivolo-sottomarino era Cyclops 2 doveva resistere ad una pressione di servizio di esercizio di 6.600 psi (46 MPa; 450 Atm) con un fattore di sicurezza di 2,25 × per la profondità massima prevista di 4.000 metri (13.000 piedi). 

Nel mese di marzo 2018, il Cyclops 2, portatore di specifiche e impegnative prestazioni, è stato rinominato Titan, il “Titano”, di fatto, progettato assieme ad ingegneri della NASA. C’è chi ha commentato nei sociale che il Titan era una scatoletta di tonno, che era sprovvisto di sistemi adeguati paragonato ad un recipiente inadatto a missioni sottomarine profonde, eppure, la sezione centrale del compartimento dell'equipaggio ha lo spessore della parete di 4,5 pollici (114 mm), che hanno arrotondato per eccesso a 5,0 pollici (127 mm); costruita in 480 strati alternati di tessuto unidirezionale pre-preg (materiale composito), posato nella direzione assiale, e filamento avvolto a umido, posato nella direzione del telaio. Il corpo, il cilindro del Titano è stato costruito nel 2017 e polimerizzato a 137 °C (279 °F) per 7 giorni e l'intero recipiente, a pressione, era costituito da due emisferi in titanio, due anelli di interfaccia in titanio corrispondenti e un cilindro avvolto in fibra di carbonio di 142 cm (56 pollici) di diametro interno e lungo 2,4 metri (7,9 piedi), il più grande dispositivo di questo tipo mai costruito per l'uso in un sommergibile con equipaggio. 

Titan era dotato di un sistema di monitoraggio acustico in tempo reale, che secondo Ocean Gate Inc. poteva rilevare l'inizio della deformazione nello scafo in fibra di carbonio, tuttavia, questa convinzione è andata persa, sebbene Stockton Rush detenesse anche un brevetto sul sistema di controllo ma ad un’ora e 45 minuti dall’immersione fatale, tutto il sapere è andato perso. Infine, il Titan era controllato con un “controller di gioco” modificato, simile a quello utilizzato nel Cyclops 1 (un Logitech F-710). Ad un primo impatto mediatico tutto ciò può apparire insolito ma, per chi è mestierante, sa che molti strumenti professionali sono derivanti da modifiche di oggetti considerati da gioco, tuttavia, rimane scontato che le modifiche devono essere sostanziali e strutturate, di certo non accroccate. 

Però, c’è sempre un però … Non credo che Stockton Rush avesse intenzioni suicide, probabilmente, ha infantilmente sottovalutato la natura che, a -4.000 metri, la fa da padrona su ogni visione umana, in un ambiente estremo dove la pressione è di 400 kg/cm2, aggiungendo una temperatura di 3-4° C, mancanza di luce sotto i 300 metri, correnti inimmaginabili e imprevisti d’ogni genere. 

Sappiamo che nel 2019 la prima missione sul Titanic è fallita dato che il primo sommergibile della Ocean Gate Inc. non è sopravvissuto ai test, un viaggio nel 2021 e uno nel 2022, annullato, e oggi, nostro malgrado, sappiamo che non è riuscita neanche la discesa del 18 giugno 2023. Cosa ci si aspetta durante il viaggio, interminabile, verso il -4.000 metri? 

Cosa ci si aspetta di vedere durante l’immersione sul Titanic? In realtà ci si deve aspettare solo il peggio perché siamo in una fase puramente teorica e sperimentale dei viaggi abissali, non c’è comfort, non c’è musica, non c’è un ambiente “sereno” e incoraggiante, si sta quasi sempre zitti, le battute sono ridotte a zero, ogni rumore esterno è amplificato, c’è freddo, l’ansia poi, gioca brutti scherzi. L'ansia fa sudare ma fa anche sentire freddo, arrivano le mani fredde e viscide e poi con gli attacchi di panico arrivano i brividi, in tutto il corpo. E la comodità? No, non c’è comodità in un sommergibile privato lungo meno di sette metri largo e alto meno di tre metri. Il corpo del sommergibile è in Titanio e fibra composita, quindi durante la discesa si deforma ed emette brutti rumori, c’è una lastra di metallo come pavimento e a quanto pare non si può stare in piedi, non ci si può nemmeno inginocchiare, non c’è spazio, i passeggeri (un pilota e quattro passeggeri) sono seduti vicini o peggio, uno sull'altro, stretti e scomodi e con una riserva di ossigeno di massimo 90/96 ore (ore ipotetiche, è una stima orientativa soggetta a molte variazioni). 

Il tutto condito dal fatto che il portellone d’ingresso e di uscita dal mezzo è imbullonato dall’esterno, quindi, in ogni caso, non c’è via d’uscita. Ma il peggio deve arrivare, durante la discesa e la salita, di una durata di circa 2 ore e mezza, le luci sono spente per risparmiare energia e l'unica illuminazione sembra fosse proveniente da uno Starlight (un bastoncino fluorescente). David Gallo, oceanografo e amico di Paul-Henri Nargeolet uno dei passeggeri del Titan riferisce in un video: “Sapevamo che sarebbe successo, ad un certo punto del percorso lo sapevamo benissimo… “ e poi racconta le varie ipotesi catastrofiche annesse e connesse. Ma, lo sapevamo chi esattamente? “non si è fatto nulla” chi doveva fare? Lo chiedo a me stesso perché viviamo nell‘epoca in cui nessuno sa esattamente di chi è la responsabilità quando accade una determinata catastrofe. Sembra che nel mondo, si faccia a gara nell’ingarbugliare le carte affinché non emerga mai un vero, unico, chiaro ed individuabile responsabile. 

Ricordiamo che, nel 2018, il primo sottomarino della Ocean Gate Inc. si smarrì(?) negli abissi e sappiamo anche che David Lochridge (pilota di sottomarini e sommozzatore scozzese), ex ingegnere della Royal Navy ed ex Direttore delle operazioni marittime della Ocean Gate Inc., chiese di certificare gli standard di sicurezza del Titan tramite le apposite agenzie private tipo l'American Bureau of Shipping (nota come ABS, ente americano di classificazione marittima) ma il direttivo di Ocean Gate Inc. non volle, quindi lo licenziò in tronco. A parer mio, se si sapeva benissimo che “sarebbe successo” allora si doveva fare molto rumore “prima” e non bella figura dopo, altrimenti così facendo, ci si assume una grave paternità, quantomeno, un grave rimorso. Leggo molte critiche sulla missione, frasi agghiaccianti sul fatto che morire cosi “Ai ricchi annoiati gli sta bene…” ed altri commenti che non me la sento di ripetere, tuttavia, Ocean Gate Inc. (Expeditions) ha organizzato questa missione con un doppio scopo, quello di monitorare il livello di corrosione della struttura per fornire dati scientifici utili alle ricerche su altri relitti e allo stesso tempo quello di raccogliere materiale da utilizzare in film, docu-series e videogames e mostrare al mondo le prime immagini, anche perché, mantenere vivo il progetto “Titan”, alla Ocean Gate Inc. costa svariati milioni di dollari al mese. 

Immagino il desiderio di scendere dei cinque partecipanti al viaggio della morte verso un cimitero di 1.500 anime, perché il Titanic è una tomba permanente per 1.500 vittime di un naufragio che si poteva evitare. Un mix fra paura, tensione e adrenalina, magari meno per il giovanissimo Suleman Dawood, morto nel Titan insieme al Papà, ossessionato dal relitto del Titanic. Se è vero che il giovane Suleman Dawood ha superato la paura per compiacere il proprio Padre, Shahzada Dawood, prego per lui e prego che tutti i Figli del mondo, non seguano mai il suo esempio. Non si perde la vita per compiacere il proprio Padre, mai, per nessuna ragione al mondo. Nessuno di noi saprà mai realmente cos’hanno trascorso quelle cinque persone all’interno di quella bara milionaria, noi lo immaginiamo, fantastichiamo, forse lo vediamo con la nostra mente ma in fondo, almeno io, non vorrei mai e poi mai vedere realmente cos’è accaduto perché conosco bene l’acqua, in me è ancora vivo e vegeto, ovvero, l’incidente che ho subito nel 1999 nel mar Rosso, a Rocky Island, sul troncone di prua della nave da trasporto “Maidan” (affondata a causa della collisione contro il reef il 10 giugno 1923) a -90 metri in una immersione che doveva essere distensiva ma che si è trasformata in un incubo che a distanza di tanti anni, ancora mi capita di rivivere. 

 Ed era noto a tutti noi che non si potevano “pianificare” immersioni su quel relitto a causa della eccessiva profondità e delle precarie condizioni dell’ambiente eppure, niente, feci carte false per andare! In conclusione, sono giorni che vedo davanti a me quelle cinque persone in grave deficit di ossigeno, stretti e nervosi, disagiati e in preda alla rabbia e alla tensione, sopraffatti dall’aggressività, dall’irrazionalità, dal panico, non siamo sull’USS-Rhode Island ma pressati in una lattina … anche se, con profondo rammarico, spero vivamente che nel Titan vi sia stata una vera e propria "implosione istantanea", ipotesi questa, supportata anche da Guillermo Soehnlein, co-fondatore della Ocean Gate Innc. Cos’è un’implosione? Beh, basti pensare che il Titan si è autodistrutto in una frazione di un millisecondo a una velocità di 800 km l’ora, a causa dell’immane pressione a cui era sottoposto. Il Contrammiraglio della Guardia Costiera Statunitense John Mauger sostiene l’implosione catastrofica e Tom Maddox, CEO di Underwater Forensic Investigators (che ha già partecipato a una spedizione sul Titanic nel 2005), ha dichiarato che in quelle condizioni, qualsiasi piccola perdita di pressione avrebbe potuto causare un’implosione immediata in grado di “coriandolizzare” il mezzo e i suoi occupanti che hanno avuto una morte indolore e istantanea. Ci piace ascoltare, vedere, leggere la cronaca nera, ne siamo attratti perché la morte è un argomento centrale per tutti noi, vogliamo vederla in faccia ma da lontano, perché, comunque, abbiamo la necessità, l’esigenza, il desiderio di capire come funziona, nel caso del Titan, in 30 millisecondi il metallo e l’acqua hanno schiacciato un'estremità dell'imbarcazione contro l'altra provocando un surriscaldamento a 5.500 gradi Celsius ... Questa spiegazione dovrebbe aver saziato la fame di sapere del lettore, il resto lo si può immaginare. 

  “Niente panico, niente stress, siamo subacquei…” recita la regola ma qui la cosa è diversa, assaggiare l’ansia, anche solo per qualche istante, non è mai piacevole e a maggior ragione quando arriva il panico; peggio ancora se queste emozioni negative si sviluppano in tutta la loro sontuosità non sulla terraferma, bensì, sott’acqua, in un ambiente ostile dove i nostri movimenti sono rallentati di circa 800 volte. È andata male. È andata veramente male. Anche questa volta è andata male e ora, paradossalmente, il Titanic custodisce 1.505 tombe, il cimitero sottomarino, infatti, si è arricchito di 5 anime strappate alla vita per una catastrofe annunciata ma che nessuno, nessuno ha veramente voluto fermare. Abbiamo la maledetta abitudine di costruire il recinto solo dopo che gli animali sono scappati tutti! Ciò che rimprovero vivacemente alla direzione di Ocean Gate Inc. è l’aver inviato l’allerta con ben otto ore di ritardo e l’aver coinvolto persone che nulla c’entravano con l’esplorazione. 

Nessun giovanissimo dovrebbe prendere parte a queste esplorazioni, per qualsiasi cifra possa quest’ultimo pagare. Fra le vittime, oltre Stockton Rush, co-fondatore della Ocean Gate Inc. si legge il nome di Hamish Harding, un esploratore britannico di 58 anni e Presidente della società aeronautica Action Aviation; si legge il nome di Paul-Henry Nargeolet, pilota ed esploratore della marina francese di 73 anni, considerato il maggiore esperto mondiale del Titanic soprannominato "Mr Titanic", nel 1987, infatti, guidò la spedizione del Nautilus che consentì il recupero di circa 1.800 oggetti dal suo relitto su oltre 5.500 recuperati. Questi tre erano coscienti di affrontare un viaggio verso la morte, questi tre erano consapevoli e coscienti che il loro poteva essere il primo e ultimo viaggio e proprio Paul-Henry Nargeolet -prima di scendere- disse che non si fidava di un oblò da 60 cm. ma che sarebbe andato comunque perché non poteva perdere una tale esperienza … Ciò che io non perdono assolutamente è l’aver preso a bordo del Titan l’imprenditore Shahzada Dawood e suo figlio diciannovenne Suleman, non lo avrei mai permesso, per qualsiasi cifra al mondo. 

Non avrei barattato la loro vita per 500.000 dollari né l’avrei mai portata sula coscienza, nel caso mi fossi salvato, al posto di Stockton Rush. In molti nel 2014 abbiamo assistito al terribile fallimento del piano di volo dello Space-Ship-Two (SS2) della Virgin Galactic, prima un blackout di connessione (perdita di comunicazione del computer) e poi il sistema di alettoni che si sarebbe attivato troppo presto a Mach 1 (340 metri al secondo) anziché Mach 1,4 (476 metri al secondo) mentre invece si è trattato di un errore umano … Che dire, torniamo in acqua, se c’è ancora un tesoro a bordo del Titano affondato, nessuno, almeno in questa epoca riuscirà mai a portarlo in superfice, infatti, l’unica collezione di oltre 5.500 oggetti provenienti dal Titanic (porcellane, frammenti di arredi navali, denaro, oro, bigiotteria, documenti, suppellettili, cappelli, abiti, effetti personali dei passeggeri e dell’equipaggio e molto altro…) è stata messa all’asta per un valore (provvisorio) di 180 milioni di dollari con l’obbligo dell’eventuale proprietario di mostrarli al pubblico. Chissà se in futuro … Comunque il Titanic non ha pace, noi sappiamo che il relitto nel luglio del 2019 è stato urtato da un sottomarino da 35 milioni di dollari noleggiato dalla Eyos Expeditions ( https://www.eyos-expeditions.com/), un tour operator per viaggi avventurosi (…per miliardari) con sede nell'Isola di Man, notizia tenuita segreta poi riportata dal Telegraph, rivelata nell'ambito di una vicenda legale per stabilire di chi sono i diritti del transatlantico, A bordo si trovavano anche scienziati della Newcastle University il capo della spedizione, Rob McCallum ha confermato che ci fu un "contatto" con il Titanic, sulla fiancata di dritta, a causa delle forti correnti oceaniche, ma che i danni apportati al relitto furono di lieve entità. Diceva lo slogan della Ocean Gate Inc: “Le immersioni saranno fatte utilizzando il sommergibile Titan, in fibra di carbonio, in grado di sopportare la forte pressione in profondità.” Asseriva invece Lochridge che era preoccupato "in particolare per il rifiuto di Ocean Gate di condurre test critici e non distruttivi del progetto dello scafo sperimentale". 

Insomma, secondo Lochridge, il batiscafo all'epoca delle prove generali non sarebbe stato mai collaudato in condizioni di stress, proprio quelle che il mezzo avrebbe incontrato raggiungendo profondità estreme, inoltre Lochridge, sosteneva che il portello di osservazione all'estremità anteriore del sommergibile era stato costruito per sostenere una pressione certificata di 1.300 metri nonostante Ocean Gate Inc. prevedesse di portare i passeggeri a una profondità di 3.800 metri. Si legge in alcuni documenti che girano in rete ... "Ocean Gate Inc. ha rifiutato di pagare il produttore per costruire un portello certificato per resistere alla profondità richiesta di 4.000 metri." A prescindere dalle posizioni, che tutti riposino in pace, diceva un mio caro amico che i ricchi muoiono sempre un’ora dopo i poveri, io aggiungo che a volte, i ricchi sanno anche scegliere quando e come morire! “L’incoscienza assomiglia pericolosamente alla felicità”, l’ho letto da qualche parte. Nec aspera terrent … Chi volesse visitare la pagina Instagram di OGInc. può farlo a questo indirizzo: https://www.instagram.com/oceangate/ dato che il sito web ufficiale, attualmente è off line: https://oceangate.com/

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