Il Mar Mediterraneo e le correnti più o meno salate

21 marzo 2022 - Ambiente - Commento -

di Valentina Cornacchione

Il circolo del mare

“Tutto scorre”: niente di più vero se parliamo delle acque dei mari, quindi anche del nostro caro Mar Mediterraneo.

L’acqua del bacino in cui ci immergiamo fa una sorta di giro tondo lungo 75 anni, periodo stimato che impiega una particella di acqua a compiere il ciclo completo. Da dove inizia questo viaggio però? E chi è il motore di questo circolo?

Il Sole è colui che orchestra questa lunga danza vorticosa, che inizia dalle famose “Porte d’Ercole”, lo Stretto di Gibilterra: l’acqua atlantica, leggera e relativamente poco salata, entra da Gibilterra ed inizia a distribuirsi sulla superficie del Mediterraneo.

Qua inizia a subire l’effetto dell’evaporazione, in cui viene sottratta acqua dolce aumentando la salinità e quindi il peso dell’acqua. Essendo quest’acqua più densa, inizia a “sprofondare” accumulandosi sul fondo del bacino. Man mano che quest’acqua si accumula sul fondo, arriva a tracimare da dove è venuta, ovvero dallo Stretto di Gibilterra, tornando nell’Oceano Atlantico.

Quindi avremo due correnti d’acqua a diversa profondità e di diversa densità che entrano ed escono senza mai mescolarsi: una più leggera in superficie che entra, l’altra più pesante in profondità che esce. Ma che giro fa quest’acqua?


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Entrando da Gibilterra, procede verso est costeggiando l’Africa. Poco prima della Sardegna il flusso si divide in due: una parte prosegue verso est mentre l’altra va verso nord formando un vortice nel bacino algero-provenzale che, grazie alla forza di Coriolis dovuta alla rotazione terrestre, ruota in senso antiorario.

La parte che prosegue verso est, arrivata all’altezza della Sicilia, si divide ancora: una parte va verso nord nel Tirreno formando un altro vortice antiorario, e l’altra prosegue lungo la costa africana, attraversa lo Ionio, continua nel bacino levantino e ritorna verso ovest lungo l’Anatolia, finendo a formare un vortice nell’Egeo e un secondo vortice nello Ionio, tornando indietro.

L’acqua più densa di sale che sprofonda segue un percorso simile, con l’unica differenza che negli stretti interessati (Gibilterra, Bosforo e Dardanelli) procede in verso contrario a quello di superficie.

Ma Gibilterra non è l’unica porta di scambio nel Mediterraneo: in minor misura, abbiamo il passaggio d’acqua anche con il Mar Nero agli stretti del bosforo e Dardanelli. Anche in questo caso l’acqua del Mar Nero è più leggera (quindi meno salata) rispetto a quella del bacino Mediterraneo, entra nel Mar Egeo in superficie mentre quella più pesante esce scorrendo in senso opposto sul fondo.

In termini numerici possiamo dire che: per ogni metro cubo (1000 l) d’acqua atlantica superficiale che entra, 960 l tornano nell’oceano traboccando dal fondale dello Stretto. Alle porte del Mar Nero, 7 litri entrano nel Mediterraneo e 3 ne escono. Altre “fonti” d’acqua provengono dai fiumi (circa 4l) e dalle precipitazioni (18 l). Ciò che passano all’atmosfera sono 66 litri con l’evaporazione.

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