Missione Euridice: finalmente il fondale è tornato a respirare

27 agosto 2021 - Ambiente - Commento -

di Valentina Cornacchione, fotografie di Missione Euridice

1 tonnellata di reti abbandonate rimosse da Cefalù

1 tonnellata di reti abbandonate rimosse dal Golfo di Cefalù, questa è Missione Euridice.

Ve ne avevamo già parlato qui, lasciati con la promessa di veder rimosse le reti fantasma dal golfo di Cefalù. E ce l'hanno fatta.


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I fratelli Spinelli avevano lanciato una raccolta fondi (ancora attiva) con l’obiettivo di investire il ricavato per il recupero delle reti, il team di ricerca scientifica, il team di supporto in superficie e la troupe video che ha documentato l’intera missione.


Perché Cefalù?

Oltre ad essere un luogo molto conosciuto per le immersioni, è importantissimo per le praterie di posidonia e Gorgonie, elementi fondamentali per il corretto mantenimento dell'ecosistema marino. Durante un'immersione nel 2020 in quelle zone, Andrea e Marco Spinelli si sono accorti della mostruosa quantità di reti fantasma che gravavano sul fondale.  

Da quell'esperienza nasce un cortometraggio di 3 minuti molto suggestivo ed anche inquietante che parla di questo inquinamento invisibile, ancora poco conosciuto: "Da ormai 4 anni, nel fondo della secca più importante del golfo di Cefalù, riposano delle reti da pesca abbandonate che hanno continuato a soffocare   e desertificare la zona. La fauna coralligena è stata visibilmente ridotta. Le reti da pesca, soffocando  il fondale roccioso, non permettono ai pesci di trovare rifugio; tutte le fessure sono sono sbarrate dalle maglie delle reti che circondavano le rocce.

I tanti subacquei ricreativi che frequentano la zona riferiscono che le popolazioni di  Serranidi, come le cernie, si sono visibilmente ridotte e gli esemplari di grandi dimensioni sono scomparsi. Ogni giorno tante specie di pesci continuano a essere catturate da queste reti e muoiono."


L'azione diretta

Le azioni di recupero delle reti fantasma sono state condotte da 3 subacquei  qualificati (Operatori Tecnici Subacquei e Scientic Divers) mediante l'utilizzo di 4-6 palloni di sollevamento con capacità di spinta da 50 a 500 chilogrammi, e con il supporto in superficie di imbarcazioni (Capitaneria di Porto di Cefalù e Reparto Sub della Guardia Costiera, Comune di Cefalù e alcuni pescherecci della marineria locale).


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La squadra di Missione Euridice, supportata dall'Oceanografico di Valencia, Cressi Sub ed Ogyre, è inoltre composta da Dyana Vitale (biologa marina, ricercatrice presso l’Università di Valencia) e da Carlos Taurá (Sommozzatore OTS, responsabile delle attività subacquee presso l’Oceanografico di Valencia).

Il team completo della missione è composto da: Federico Spinelli (capitano dell’imbarcazione), Daniele Piras (direttore della fotografia), Lorenzo Sattin (fonico di presa diretta, sound design e mix) Serafino Randazzo (assistente operatore video), Ramona Linzola (produzione) e Chiara Bonzano (graphic designer e assistente produzione).

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Andrea Spinelli

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Marco Spinelli

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Dyana Vitale

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Carlos Taurà

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Federico Spinelli

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Daniele Piras

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Serafino Randazzo

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Ramona Linzola

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Chiara Bonzano

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Conclude Andrea: "Preservare i nostri mari è fondamentale per un futuro migliore, ognuno di noi può fare la differenza. Abbiamo una enorme responsabilità verso il pianeta, verso noi stessi e le generazioni future".

Sicuramente da quest'esperienza si ricaveranno dati ed esperienze utili e necessarie per missioni future in difesa dell'ambiente marino, la culla della vita e quindi anche di noi esseri umani, senza il quale (o senza il suo "funzionamento" ottimale) ci estingueremmo velocemente senza se e senza ma. 

Missione Euridice lancia un messaggio forte e chiaro: l'amore per il mare, per le persone che ci circondano e quelle che verranno, la forza di volontà di menti giovani e tenaci insieme alla saggezza e all'esperienza di chi ha vissuto ed amato il mare prima di noi può fare tutto questo e ben altro. 

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